Assegno divorzile

Dopo 14 anni di fidanzamento e 5 di matrimonio, alla coppia nasce una figlia. Il marito, proveniente da una ricchissima famiglia, insiste affinché la moglie abbandoni la propria carriera di architetto e si dedichi esclusivamente alla cura e alla crescita della bambina dichiarando che si sarebbe fatto carico in via esclusiva del mantenimento dell’intero nucleo familiare.

La moglie, dopo qualche titubanza, accetta per il bene della bambina ma due anni più tardi il marito inaspettatamente le comunica che vuole separarsi.

In sede di separazione la donna, sperando in una riconciliazione con il marito, rinuncia all’assegno di mantenimento per sé e nei mesi successivi riesce a mantenersi grazie a piccoli lavori precari, ben al di sotto delle sue competenze, finché a causa di un incidente stradale e alla chiusura dell’attività ove era assunta, si ritrova sola con la bambina, senza lavoro e in una casa di proprietà del marito, che dovrà abbandonare non appena la figlia diverrà economicamente autosufficiente.

Nonostante l’iscrizione alle liste di collocamento e la laurea in architettura, la Signora, ormai cinquantenne, non riesce a reinserirsi nel circuito lavorativo.

In sede di divorzio il marito sostiene di essere in difficoltà economiche, poiché da anni non svolge alcuna attività lavorativa e addirittura di farsi mantenere dalle sorelle casalinghe e dalla zia pensionata. La sua situazione economica tuttavia non è chiara in quanto egli riesce, pur in mancanza di lavoro, ad avere un buon tenore di vita e a versare alla figlia una cospicua somma mensile a titolo di mantenimento.

Alla luce dei fatti esposti la signora si rivolge allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto il diritto di assistenza da parte dell’ex coniuge che ben può tradursi nel riconoscimento di un assegno di divorzio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

STUDIO
Via San Giovanni Bosco, 3 - angolo via Rossini – Treviglio (BG)

Dove siamo