Storie legali

Infortunio sul lavoro

Un lavoratore è assunto con contratto a tempo indeterminato presso un’azienda che si occupa di esecuzione di lavori di tornitura e stampaggio.

Il dipendente, nel pulire uno dei macchinari, si ferisce la mano che rimane schiacciata da un distanziatore metallico di 15/20 kg e viene portato al Pronto Soccorso con ricovero immediato.

Dopo l’intervento chirurgico, il lavoratore subisce un lungo periodo di inabilità al lavoro e gli viene riconosciuta dall’Inail invalidità permanente nella misura del 16%.

Stante la responsabilità del datore di lavoro per inosservanza dei principi di tutela del lavoratore in caso di infortunio, il dipendente decide di rivolgersi allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti.

Responsabilità istituto scolastico

Una minore è in gita scolastica e, giocando, cade e lamenta un dolore acuto alla gamba e alla caviglia che non le permette di camminare.

Nonostante ciò, l’insegnante che ha l’obbligo di vigilanza, non accompagna la studentessa al Pronto Soccorso e non avvisa i genitori, anzi le fa percorrere un lungo tratto di strada aggravando la situazione.

I genitori vengono a conoscenza dell’infortunio solo all’arrivo della figlia a casa e ritenendo vi sia una responsabilità  della scuola decidono di chiedere tutela tramite un avvocato e si rivolgono allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento del danno subito dalla figlia minore.

Caduta al supermercato

Una signora si reca a fare la spesa con il marito presso l’ipermercato vicino a casa e, poco dopo aver pagato,  allontanandosi dalla cassa scivola su un liquido presente sulla pavimentazione e cade rovinosamente a terra.

Due guardie giurate in servizio all’interno del punto vendita si precipitano a soccorrerla ma la signora, avvertendo forti dolori alla spalla e al polso, si reca in Ospedale, ove, eseguiti gli accertamenti del caso, le vengono diagnosticate varie fratture.

Alla luce dei fatti esposti la signora decide di chiedere tutela a un avvocato e si rivolge allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto dal proprietario del supermercato il  risarcimento di tutti danni subiti in conseguenza del sinistro.

Errore medico

Una signora, avvertendo un forte dolore agli arti inferiori mentre saliva le scale, si rivolge al proprio medico curante che, prendendo visione delle radiografie, consiglia alla signora di rivolgersi a uno specialista ortopedico, il quale le comunica che deve sottoporsi a intervento chirurgico con posizionamento di una protesi.

Alcuni giorni dopo l’intervento, la signora, manifestando diversi problemi di cicatrizzazione della ferita chirurgica, fissa appuntamento con il dottore, il quale decide di ricoverare nuovamente la paziente.

Dopo alcune settimane la ferita si chiude ma la signora comincia a sentire un forte dolore al ginocchio e si rivolge a un altro medico il quale si accorge che è stato commesso un errore professionale in quanto quelle protesi non andavano posizionate.

Nonostante il lungo percorso chirurgico, la signora soffre tuttora di forti dolori al ginocchio destro e si ritrova impossibilitata a camminare autonomamente.

Alla luce dei fatti esposti la paziente decide di chiedere tutela a un avvocato e si rivolge allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto dallo specialista ortopedico il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito.

Trasporto e danneggiamento

Un apprezzato pittore che espone da anni le proprie opere in numerose mostre personali e collettive, partecipando anche a rassegne d’arte nazionali e internazionali, incarica un’azienda specializzata in attività di spedizione e imballaggio di effettuare la consegna di alcuni quadri a una prestigiosa Galleria d’Arte francese.

Del tutto inavvertitamente il gallerista scopre che alcuni pacchi erano stati abbandonati a fianco dell’entrata della Galleria sotto la pioggia battente.  Aperti i pacchi, il gallerista rinviene i quadri che stava aspettando e constata che due di questi sono rovinati,  hanno lacerazioni e buchi in corrispondenza delle forche di un muletto e che tutte le opere sono completamente bagnate perché abbandonate senza protezione.

Alla luce dei fatti esposti il pittore si rivolge allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto dal vettore il risarcimento del danno per il danneggiamento della merce oggetto del trasporto e per l’inadempimento delle obbligazioni dallo stesso assunte nel contratto.

Diffamazione a mezzo TV

Due uomini conviventi e aventi una relazione affettiva stabile da circa 10 anni decidono di iscriversi a un sito internet che permette sia a uomini che a donne (single o in coppia, omosessuali o eterosessuali) di intraprendere un’esperienza di co-genitorialità, diventando così , in modo del tutto legale e rispettoso della normativa italiana, genitori. 

Un giorno, dopo essere stati contattati da una donna che si diceva interessata a sua volta all’esperienza della co-genitorialità e di essere disponibile a concepire un figlio con uno di loro  si presentano all’incontro concordato e , dopo aver risposto a moltissime domande personali, ribadiscono la loro intenzione di essere assolutamente rispettosi delle norme vigenti e che prima di prendere qualsiasi decisione in merito avrebbero voluto riflettere a lungo e confrontarsi con un legale di fiducia per comprendere le implicazioni e la fattibilità della proposta, vista la delicatezza della questione.

Alcuni giorni dopo viene trasmesso in un programma televisivo, andato in onda in prima serata, un servizio che riportava stralci della conversazione che i signori avevano avuto e gli stessi, capendo di essere stati ripresi da telecamere nascoste sporgevano denuncia/querela.

Successivamente alla messa in onda del servizio, i signori, vengono contattati dalla donna che, scusandosi per averli ingannati, confessa di essere una giornalista di un noto programma televisivo e comunica agli stessi che nel servizio sono stati resi del tutto irriconoscibili.

Tuttavia, diversamente da quanto affermato dalla giornalista, le loro identità erano facilmente riconoscibili poiché le voci non erano state alterate o modificate, circostanza comprovata dal fatto che i signori erano stati contattati da numerosi amici e parenti che li avevano riconosciuti.

Alla luce dei fatti esposti, i signori  si rivolgono allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito per la lesione del diritto alla riservatezza e all’immagine, ai sensi dell’art. 2043 e 2059 c.c., tenuto conto dell'audience della trasmissione e della diffusività del mezzo televisivo, nonché della gravità della condotta posta in essere dalla giornalista, per la violazione di diritti di rango primario.

Assegno divorzile

Dopo 14 anni di fidanzamento e 5 di matrimonio, alla coppia nasce una figlia. Il marito, proveniente da una ricchissima famiglia, insiste affinché la moglie abbandoni la propria carriera di architetto e si dedichi esclusivamente alla cura e alla crescita della bambina dichiarando che si sarebbe fatto carico in via esclusiva del mantenimento dell’intero nucleo familiare.

La moglie, dopo qualche titubanza, accetta per il bene della bambina ma due anni più tardi il marito inaspettatamente le comunica che vuole separarsi.

In sede di separazione la donna, sperando in una riconciliazione con il marito, rinuncia all’assegno di mantenimento per sé e nei mesi successivi riesce a mantenersi grazie a piccoli lavori precari, ben al di sotto delle sue competenze, finché a causa di un incidente stradale e alla chiusura dell’attività ove era assunta, si ritrova sola con la bambina, senza lavoro e in una casa di proprietà del marito, che dovrà abbandonare non appena la figlia diverrà economicamente autosufficiente.

Nonostante l’iscrizione alle liste di collocamento e la laurea in architettura, la Signora, ormai cinquantenne, non riesce a reinserirsi nel circuito lavorativo.

In sede di divorzio il marito sostiene di essere in difficoltà economiche, poiché da anni non svolge alcuna attività lavorativa e addirittura di farsi mantenere dalle sorelle casalinghe e dalla zia pensionata. La sua situazione economica tuttavia non è chiara in quanto egli riesce, pur in mancanza di lavoro, ad avere un buon tenore di vita e a versare alla figlia una cospicua somma mensile a titolo di mantenimento.

Alla luce dei fatti esposti la signora si rivolge allo Studio Laura Rossoni per vedersi riconosciuto il diritto di assistenza da parte dell’ex coniuge che ben può tradursi nel riconoscimento di un assegno di divorzio.

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